FReDNet: una rete di ricevitori GPS per la valutazione del potenziale sismico nelle alpi sudorientali italiane.
Il Friuli-Venezia Giulia, è stato colpito negli ultimi cinque secoli da almeno 4 terremoti con intensità I0 pari o superiore a IX (1511, 1700, 1794 e 1928). è ancora impresso nella memoria di molti l’evento del 1976 (ML = 6.4, I0 = X) che causò la distruzione di molte città storiche della regione, provocando circa 1000 vittime e 45.000 sfollati.
Il Friuli, essendo situato all’interno della zona attiva di collisione tra l’Eurasia ed il blocco adriatico, è evidentemente caratterizzato da un’attività sismica tra le più rilevanti della placca Adriatica: si reputa che la convergenza in atto tra il continente europeo e la placca Adriatica possa raggiungere i 2 mm all’anno circa.
La tecnologia GPS (Global Positioning System) offre l’accuratezza necessaria per monitorare in maniera continua le deformazioni in zone tettonicamente attive. Infatti, mediante l’utilizzo di misurazioni differenziali di GPS, è possibile rilevare, localmente, spostamenti (in 3-D) dell’ordine del millimetro. Questa tecnica permette, quindi, di ottenere stime dirette ed accurate della velocità di deformazione lenta e, assieme ad altre osservazioni di natura geologica e sismologica, è di rilevanza centrale per studi a lungo termine di pericolosità sismica. In quest’ottica l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale-OGS si è impegnato, con un progetto finanziato dal MIUR (realizzazione e gestione della rete di stazioni permanenti GPS FReDNet nell’ambito del progetto triennale ‘Progetto VALERIA: valutazione e prevenzione di rischi ambientali’ Decreto N. 784Ric del MIUR d.d. 24/07/2001), a realizzare una rete di monitoraggio delle deformazioni crostali nel Friuli Venezia Giulia. FReDNet (Friuli Regional Deformation Network) è il nome dato al sistema nato da questo progetto. I suoi ricevitori sono attivi dall’estate 2002 e raccolgono il dato GPS ‘in continuo’ con un campionamento a 1s e 30s. La rete geodetica FReDNet è stata realizzata, ed è gestita, dal Centro Ricerche Sismologiche (CRS), dipartimento dell’OGS, in stretta collaborazione con il Berkeley Seismological Laboratory della University of California, che da oltre un decennio gestisce una rete analoga (Bay Area Rapid Deformation Network – BARD) per la California settentrionale.
I dati della rete includono i file grezzi, i RINEX giornalieri, i log sheet, la descrizione delle stazioni e le serie temporali elaborate dal CRS.
La rete GPS in continuo rappresenta la prima fase del progetto FReDNet di sorveglianza geodetica del territorio della regione Friuli. Oltre alla misurazione in continuo della deformazione crostale, questo progetto prevede una descrizione in dettaglio del campo di deformazione tramite campagne GPS annuali.
Gli obiettivi principali del progetto FReDNet sono:
- determinare la distribuzione della deformazione crostale nella zona italiana delle Alpi orientali;
- stimare lo sforzo intersismico che si accumula nelle faglie attive;
- sorvegliare le faglie più pericolose;
- realizzare la struttura hardware e software per la gestione e l’elaborazione dei dati geodetici raccolti.
I modelli cinematici e dinamici, vincolati con i dati geodetici raccolti dalla rete FReDNet, aiuteranno a definire con maggiore precisione il modello geodinamico dell’area friulana e delle zone orientali della microplacca adriatica. Grazie a questo più accurato modello sarà possibile descrivere meglio sia le zone sismogenetiche, che i processi tettonici che controllano la deformazione attiva della regione.